A COLLOQUIO CON IL DOTT.GIORDANI
LA PRANOTERAPIA NON COME ULTIMA SPIAGGIA
Daniela Pascucci
Parlare di Pranoterapia o bioenergia e parlare del dottor Pier
Giacomo Bonarello Giordani è una delle simbiosi più azzeccate
che possano esistere. Se è vero che la bontà è sinonimo di
dolcezza e amore verso il prossimo, specialmente di quello che
soffre, essa è un’altra delle virtù di quest’ uomo che madre
Natura ha dotato di facoltà e qualità così particolari.
All’età di otto anni il dottor Giordani scoprì le sue prime
facoltà precognitive che salvarono molte persone; poi verso i
quindici anni, per non essere considerato il solito bambino
prodigio, decise di abbandonare le sue esperienze.
A diciotto anni il dottor Dino Biondi, allora direttore del
Resto del carlino lo indirizzò verso il professor Gustavo Adolfo
Rol che divenne il suo grande maestro.
Questi lo pose di fronte a due alternative: o la vita politica o
qualche cosa che si riferisse al bene del prossimo, come faceva
lui.
Scelse la seconda strada che gli era più congeniale e a vent’anni
cominciò a imporre le mani con risultati immediati, quei
risultati che oggi lo qualificano a livello europeo.
Da vent’anni egli si occupa di parapsicologia sperimentale, gli
studi filosofici-esoterici, di teologia e di pranoterapia.
La sua è un opera principalmente psicoterapica, ma più
precisamente da lui definita 2filosofico-esistenziale”essendo
una terapia che unita alla sua sensibilità e sensitività diviene
molto più rapida della psicanalisi vera e propria.
In questa breve intervista il dottor Giordani mi ha parlato con
euforia del suo lavoro, che ama profondamente rispondendo con
entusiasmo alle mie domande.
- Dottore, come scoprì le particolari facoltà in suo possesso?
“Fu all’età di otto anni. Allora frequentavo la scuola
elementare Berti di Bologna ed una mattina dissi ai miei
genitori che non volevo andare a scuola perchè stava bruciando.
Naturalmente cedettero ad un mio capriccio o ad un sogno di
bambino, ma poi più tardi scoprirono che un’ala della scuola si
era veramente incendiata. In seguito , avevo circa 15 anni, un
mio amico fu colto da crisi epilettica e abbracciandolo
istintivamente per consolarlo, tenendo le mie mani sulla sua
nuca (era più piccolo di me in altezza), mi accorsi che ne
trasse giovamento e le sue crisi diminuirono finché si calmò
definitivamente. Naturalmente mi trovai al centro di commenti
positivi e, essendo un ambiente di campagna dove allora vivevo,
sappiamo tutti che sono soprattutto i fatti a vincere la
differenza atavica “.
- Quando decise di dedicarsi completamente alla pranoterapia?
“ Fu il dottor Gustavo Adolfo Rol di Torino, biologo di fama
internazionale, il sensitivo riconosciuto dalla psicologia e
dalla parapsicologia come il più grande del mondo occidentale,
ad indirizzarmi verso il bene nei confronti del prossimo dopo
aver constatato questi miei doni naturali attraverso una serie
di casi risolti brillantemente”.
- Che cosa cura la pranoterapia o imposizione delle mani?
“ La pranoterapia cura più di 200 patologie, tutti i tipi di
infiammazione di forme dolorose come nevriti, cefalee, nevralgie
del trigemino, ulcera gastrica, ecc……oltre che agire su sindromi
depressive e ansiose, blocchi psichici e fobie. La pranoterapia
agisce inoltre su vari tipi di micosi (herpes zoster e simplex)
ed è bene sapere che essa affianca, grazie a moltissimi medici
che sempre più la chiedono in aiuto, la medicina tradizionale”.
- Chi si rivolge a lei per farsi curare ?
“ Tutti …..uomini, donne, bambini, naturalmente con i disturbi o
malattie inerenti il proprio segmento sia per età che per
sesso”.
- Dottore lei è conosciuto per essere il nemico di qualsiasi
tipo di sofferenza fisica e psichi E’ vero?
“ Certamente. Ritengo che la pranoterapia non debba essere
considerata l’ultima spiaggia, ma venga usufruita in tempo. Per
questo ringrazio di cuore i molti medici che in Italia la
consigliano e che chiedono sempre più la nostra collaborazione.
Tengo comunque a ribadire che la pranoterapia non si sostituisce
alla medicina tradizionale, ma, se richiesta, l’affianca”.
- Può dirci di casi risolti o malattie debellate?
“ Posso citare le cefalee ereditarie, l’anoressia, le
depressioni ansiose reattive, le nevrosi e tante altre guarite
definitivamente e sicuramente le più belle risposte provengono
dalle decine di lettere che ricevo dai miei pazienti i quali mi
scrivono per ringraziarmi”.
- E’ anche un sensitivo?
“ Si, ma tengo a precisare che detesto la curiosità. Desidero
persone che abbiano casi della massima umanità. Non sono un
“mago” ma un uomo di fede e di scienza”.
- E’ vero che lei è stato citato sul libro degli esperti della
Comunità Europea?
“ Non amo la pubblicità, però l’essere citato come esperto,
naturalmente della mia professione, mi fa piacere anche perché
il libro è: “Chambre europeene des Arbitres extrajwdiciares et
experts conseillers tecniques de la Cee”.
- Le sue due lauree sono servite per la sua professione?
“ Più che le lauree, è l’esperienza di anni a contatto con casi
sempre disperati e dolorosi che conta nella mia professione. E
se la psicologia è nata dalla filosofia, allora mi ritengo un
filosofo comportamentista”.
- Quando un paziente ritorna guarito, cosa prova?
“ E’ naturale che io provi gioia, molta gioia anche perchè
assieme si possono commentare le varie fasi della terapia. Altre
persone mi scrivono, ma anche se mi fa piacere, non è mai come
quando vengono di persona”.
- Dicono che bisogna “credere”. E’ vero o no?
“ No, di fatti preferisco le persone scettiche, non
suggestionabili”.
- Negli ultimi anni molti e molte si definiscono pranoterapeuti.
Cosa ne pensa di questa grande quantità di “Guaritori”?
“ Noterete che io non mi definisco cartomante così come i veri
cartomanti, stimabilissimi, non si definiscono pranoterapeuti.
La pranoterapia è certificata al momento dal centro studi
Sperimentali AIFEP (Associazione Italiana Flusso e
Pranoterapeuti) di Milano, diretta dal professor Arnaldo Zanatta
con la consulenza dello Psicocibernetico Silvio Ceccato”.
- Dottore qual è il suo grande sogno insieme agli altri veri
pranoterapeuti?
“ Il mio sogno sarebbe quello di avere una grande clinica con
tutte le medicine alternative, leggasi pranoterapia, agopuntura,
omeopatia ecc…naturalmente tutte affiancate alla medicina
tradizionale”.
- Per terminare questa intervista mi dica, la diffidenza e
l’incredulità la disturbano?
“ Sono i risultati che contano”.
- E se lei non fosse un pranoterapista famoso, andrebbe da un
pranoterapista?
“ Vent’anni fa certamente no. Adesso ci andrei entusiasta”. |